Il desiderio sessuale va considerato un bisogno fondamentale per la specie umana, esattamente come il nutrirsi e il dormire; infatti, come tutte le altre pulsioni, è governato da parti specifiche del nostro cervello.
Alla base del desiderio, c’è uno stimolo biologico regolato dagli androgeni, che risponde alla finalità riproduttiva, e serve a garantire la sopravvivenza della specie. Il desiderio è considerato la fase iniziale dell’atto sessuale, sia negli uomini che nelle donne, e può essere acceso sia da stimoli endogeni che esogeni.
Gli stimoli esogeni derivano dall’esperienza dell’ambiente circostante: stimoli visivi, tattili, uditivi, olfattivi e gustativi che attivando la corteccia cerebrale e i centri nervosi, inducono e coordinano il comportamento sessuale. Gli stimoli endogeni hanno invece origine nel corpo e nella mente, possono essere identificati in fantasie sessuali, sogni erotici ed emozioni.
Ogni forma di attività sessuale è comunque collegata sempre ad un’attività immaginativa e la fantasia rappresenta il vero motore dell’attività sessuale, il principale alleato.
Ma cosa si intende per fantasia sessuale?
Le fantasie sessuali sono state definite come la capacità che ogni essere umano ha di auto erotizzarsi mentalmente, creando delle rappresentazioni immaginarie dotate di carica eccitante. Questo immaginario è stato descritto come in grado di attivare le diverse fasi della sessualità umana. Inoltre le stesse fantasie sono importanti perché espressione conscia o inconscia del nostro desiderio sessuale, libero da vincoli, conflitti e regole.
L’immaginario erotico fa riferimento quindi al processo di creazione di pensieri, comportamenti, immagini e sentimenti della nostra immaginazione che possono migliorare la nostra esperienza reale.
Tali aspetti fantastici possono comparire in maniera improvvisa e\o spontanea, sotto forma di flash, oppure possono essere evocati e manipolati intenzionalmente, quando la persona si impegna attivamente e consapevolmente per produrne uno. Inoltre essi possono basarsi su eventi reali, ma anche essere totalmente scollati dalla realtà e lontani dall’essere messe in pratica. Funzionano fondamentalmente come un film prodotto dalla nostra mente e sono spesso la chiave per sbloccare l’eccitazione.
Dal punto di vista statistico, quasi il 90% degli uomini e il 70% delle donne dichiarano di ricorrere abitualmente alle fantasie sessuali sia durante l’atto sessuale di coppia che nell’attività autoerotica; circa il 95% della popolazione afferma di averne usufruito almeno una volta nella vita.
A livello di genere non esistono differenze tra uomo e donna: entrambi tendono a fantasticare. Gli uomini, rispetto alle donne, sono più propensi a fantasticare su immagini esplicite, sul fare sesso con più di un partner sessuali. Le donne, invece, tendono a concentrarsi su contenuti più emotivi e romantici.
Le fantasie possono essere presenti anche all’interno di un legame stabile e non sono necessariamente indicative di un disagio a livello relazionale.
Perché è importante avere delle fantasie?
Le fantasie sono estremamente importanti: nello specifico possono risvegliare il desiderio, stimolare la creatività, mantenere l’eccitazione, favorire l’orgasmo e permettono inoltre di soddisfare desideri irrealizzati o irrealizzabili.
A quali bisogni rispondono?
L’immaginario erotico può rispondere a diversi bisogni individuali, anche a seconda del momento che si sta vivendo. Per questo le fantasie possono cambiare nel tempo e nelle diverse fasi di vita. Una fantasia sessuale potrebbe:
essere un aiuto per esplorare la propria identità sessuale o nel rafforzarla;
svolgere un’azione compensatoria, andando a colmare delle mancanze momentanee, relazionali ed\o affettive;
permettere di attivare e conservare il desiderio sessuale e, innalzando il livello di desiderio, coadiuvano l’eccitazione e favoriscono il raggiungimento dell’orgasmo;
aiutare a non banalizzare il rapporto sessuale, apportando benefici nella relazione di coppia; svolgono una funzione adattiva, basti pensare alla routine delle attività sessuali coniugali con una diminuzione degli interessi verso il coniuge che attraverso le fantasie può creare l’illusione della novità e vivificare l’eccitazione ed il rapporto contribuiscono a superare un pudore relazionale che soprattutto nella fase iniziale dei rapporti può svolgere una funzione inibitoria.
Prendere maggiore consapevolezza delle proprie dinamiche mentali e corporee: la fantasia permette di allineare i ritmi del rapporto sessuale, quando per esempio si desideri arrivare ad una certa sincronizzazione dei momenti di piacere: con una fantasia efficace si può infatti accelerare il processo di eccitazione e raggiungere la fase orgasmica in prossimità di quello che si percepisce essere il tempo adeguato riguardo alla coppia in amore.
Come è noto il cervello è la più importante “zona” erogena del nostro corpo, ma non l’unica.
L’abbinamento fra fantasie e la stimolazione combinata delle diverse zone erogene, può paragonarsi ad una orchestra che esegue un ottimo concerto.
LE FANTASIE NON SONO DESIDERI
Una distinzione importantissima da fare è quella relativa tra desiderio e fantasia.
Il desiderio è qualcosa che vorremmo si realizzasse e che possiamo cercare di rendere realtà. La fantasia, invece, è un contenuto della nostra mente che non vogliamo che si realizzi necessariamente, anzi. Possiamo semplicemente giocare e godere dell’immaginazione che stiamo vivendo.
Quindi, le fantasie non sono necessariamente buoni indicatori di interessi reali e averle non vuol dire per forza volerle realizzare.
Buona parte delle fantasie diffuse risultano indesiderabili nella loro realizzazione. Più del 60% dei soggetti dichiara che certamente ha molto piacere nel fantasticare su determinati pensieri, ma non avrebbe altrettanto piacere nel realizzare tale fantasia. La maggior parte degli individui fantastica su quello che potrebbe avvenire fra le lenzuola, ma che probabilmente non avverrà mai.
Va menzionato inoltre che la carica erotica delle fantasie è tanto più forte quanto più intimo e personale viene considerato lo scenario che si crea mentalmente: è un mondo interno che si può muovere a piacere in un susseguirsi di stimoli e sensazioni eccitanti.
Il mondo delle fantasie è un laboratorio di trasgressioni, di scenari che in quel momento servono per sentirsi eccitati. Perché funzioni bene è necessario che la persona sia consapevole che è legittimata a seguire la fantasia, qualsiasi scenario sorga spontaneamente, senza la strettoia del giudizio e dello stereotipo.
Il piacere non sta quindi nel trasformare necessariamente in realtà la nostra fantasia, perché alrimenti non sarebbe più un desiderio, ma nel godersi il proprio contenuto immaginativo così come si presenta e come lo coltiviamo.
Quando le fantasie sessuali possono causare sofferenza?
In linea generale, abbiamo detto, nella fantasia tutto è ammesso, quindi anche le fantasie più “particolari” – se restano appunto unicamente fantasie – non devono destare preoccupazione.
Il più delle volte può succedere che sia il nostro giudizio negativo in merito alle fantasie a causare inibizione, mancanza di esplorazione e un calo del desiderio, fino ad arrivare all’attivazione di stati di allarme e angoscia rispetto alle proprie fantasie.
La paura di non riuscire ad avere un controllo sui propri pensieri nel mondo reale fa sì che l’individuo autocensuri il proprio immaginario erotico. Molte fantasie finiscono quindi per allarmare:
- per il loro contenuto, a volte ritenuto molto distante dalla propria storia di vita, dai propri modelli culturali di riferimenti o dal proprio orientamento sessuale. Si parla di fantasie divergenti quando l’oggetto della fantasia non è il partner con cui si sta avendo nella realtà il rapporto sessuale. Per alcune persone l’insorgenza di queste fantasie scatena dubbi sulla fedeltà e sulla reale portata dell’affiatamento sessuale, mentre per altri non è che un gioco stuzzicante.
- per la loro intrusività, diventando un pensiero ricorrente e inficiando altre attività che si stanno svolgendo in un determinato momento;
- per la forza della fantasia, ad esempio far dipendere il massimo del piacere con la fantasia.
Le fantasie non sono una perversione, ma un aspetto della sessualità. Diventano perversione soltanto quando in loro assenza non si prova più piacere alcuno.
Molte persone non sono a proprio agio con le proprie fantasie sessuali, in alcuni casi – come già detto – le ritengono indicibili o inaccettabili. Ci vergogniamo poiché pensiamo che un Mr Hyde alberghi in noi. Invece è accogliendo le nostre fantasie che è possibile sfruttarne il potenziale creativo e l’energia per rivitalizzare i rapporti con coloro che si amano. Al contrario, imporsi vincoli oppressivi sull’immaginario sessuale porta ad una sorta di arresto erotico, una preclusione di possibilità.
Non ci sono fantasie sessuali anormali e l’unica situazione nella quale si dovrebbe intervenire è unicamente quella in cui si riscontra una eccessiva dipendenza ed esclusività di questa attività: la fantasia dovrebbe corroborare gli stimoli reali, non sostituirli completamente.
Dott. Marco Forti.
Psicologo, Psicoterapeuta & Sessuologo Clinico
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